«Cambierò il volto di Chiavari, a partire dalla messa in sicurezza dal rischio idrogeologico». Roberto Levaggi è un fiume in piena. Non di acqua, bensì di idee e progetti. Ha appena presentato un programma elettorale di ben sedici pagine, ha iniziato gli incontri con quartieri e associazioni che lo terranno impegnato quotidianamente sino alla data del voto (l’11 Giugno, dalle 7 alle 23), ha incassato l’ennesima prova di fiducia dal governatore della Regione Giovanni Toti.Da ieri, con la chiusura delle liste, è iniziata ufficialmente la campagna elettorale. Levaggi corre per il secondo mandato appoggiato da 64 candidati per un totale di quattro liste. Due civiche, la sua Noi di Chiavari e quella del vicesindaco Sandro Garibaldi, Chiavari Sempre al Centro. Due partiti, Lega Nord e Forza Italia. Considerando che nelle “civiche” sono presenti elementi in quota di Fratelli d’Italia e Alternativa Popolare, ecco quindi un centro destra completamente unito, a sostegno del sindaco uscente.

Sindaco, un bel risultato ancor prima del voto. 

“La storia ci insegna che quando il centrodestra si è presentato unito ha ottenuto le sue vittorie più importanti. Quando invece i moderati si sono divisi, sono andati incontro a problemi. Prendete il governatore Toti: grazie a una forte alleanza tra Lega e Forza Italia, da lui fortemente voluta, sta guidando la Regione con ottimi risultati”.

Lei ha saputo trovare la sintesi tra partiti e liste civiche. 
“I partiti sono indispensabili, perché i simboli hanno ancora un forte valore, nel quale gli elettori si riconoscono. E sia Forza Italia che la Lega sono in risalita grazie a degli ottimi vertici, Toti da una parte e Salvini dall’altra. Ma, trattandosi di elezione diretta del sindaco, una forte componente la hanno pure le liste civiche: le persone, specie in realtà come Chiavari, votano il volto che conoscono, il sindaco che hanno visto per cinque anni, con il quale hanno modo anche di rapportarsi direttamente”.

Non a caso il suo slogan è “Sindaco? Presente”. 
“E’ stata una bella intuizione che ho avuto insieme al mio staff e che è stata molto apprezzata anche dai colleghi politici che sono venuti da fuori. Al di là dello slogan, però, per me il concetto del sindaco presente è stato anzitutto un contenuto. Sia quando le cose sono andate bene, che nei tragici momenti dell’alluvione 2014, quando, anche grazie ai cittadini, abbiamo ripulito la città in 72 ore”.

Secondo i “rumors”, ci sarebbe un sondaggio che la dà vincente al primo turno. Conferma? 

“Confermo l’esistenza non di uno, ma di due sondaggi. Sono stati eseguiti tra la fine di aprile e i primi di maggio, su un campione di mille telefonate ciascuno, quindi una cifra considerevole. La mia “forbice” è tra il 48 e il 52%, percentuale che diventa molto più alta in caso di eventuale ballottaggio. Secondo il sondaggio, i chiavaresi hanno apprezzato di più, della mia amministrazione, le politiche legate al turismo e agli eventi, oltre alla gestione del post-alluvione. Tra le criticità, invece, la gestione della raccolta differenziata. Lì dico io per primo che possiamo e dobbiamo migliorare. Ma rivendico anche con orgoglio il fatto che siamo passati da un 38% di differenziata della precedente amministrazione al 65% della mia, perfettamente dentro agli standard regionali ed europei”.

Di Preli cosa dice la città? 

“In merito alla riqualificazione dell’ex cantiere navale, c’è una parte di favorevoli a priori. Poi, c’è la maggioranza di cittadini che avrebbe preferito uno o due piani in meno. Io non discuto il gusto estetico, ognuno ha i suoi. Anche a me piacciono le case in stile genovese. Ma lì c’è stata una Soprintendenza che ha avvallato il progetto così com’è. Loro erano gli unici a poterlo richiedere differente. Il Soprintendente di allora, visitato dalla stessa minoranza in Consiglio Comunale, disse di preferire edifici moderni perché in stile con la Colonia Fara. Quanto a me, vado fiero di aver sbloccato la zona dai contenziosi legali, e di aver dato il via alla riqualificazione di quello che è il quartiere turistico più importante di Chiavari e che per colpe non mie era diventato invece uno dei più degradati. Ricordo infine che c’era un progetto già approvato al nostro insediamento con una volumetria del 40% rispetto a un cantiere molto più impattante. Poi, i Consigli Comunali approvano gli strumenti urbanistici e solo le commissioni ambientali e la Soprintendenza possono modificare i progetti”.

Depuratore al Lido, ci ripensa? 

“L’ho scritto nel programma. Per me è una vittoria aver scongiurato il maxidepuratore comprensoriale ed aver salvaguardato la Colmata, che rimane la zona più strategica per lo sviluppo del nostro waterfront, con strutture recettive e congressuali, aree sportive, piste ciclabili e il mantenimento degli attuali posti auto liberi. Al Lido si ipotizza un impianto completamente interrato e con il rifacimento della piscina olimpionica. Ripeto, si ipotizza. Non esiste nessuno studio di fattibilità e nessun progetto messo nero su bianco. Ciò che viene fatto circolare da alcuni candidati sindaci è solo carta straccia. La nuova amministrazione, anche la mia se sarò rieletto, potrà rivalutare la scelta del Lido se, nel frattempo, saranno individuate aree più consone”.

Le priorità del suo prossimo mandato. 

“Il primo lotto dei lavori per la messa in sicurezza del Rupinaro. Dieci milioni di euro già a disposizione, sei circa dalla Regione e quattro dal Comune. Saranno rifatti a campata unica i ponti con la pila centrale, come quelli della Castagnola e Sanpierdicanne, saranno potenziati gli argini anche attraverso verifiche statiche, si inizieranno i lavori per l’abbassamento dell’alveo. Poi, la progettazione dell’area di Colmata, la ridefinizione a gennaio 2018 del contratto dei parcheggi, con tariffe a vantaggio dei residenti, la prosecuzione di politiche sociali a favore dei cittadini più in difficoltà, il potenziamento dei servizi, la riduzione della pressione fiscale, proseguendo un percorso già iniziato».

E’ di ieri la notizia, ufficiale, che il Movimento 5 Stelle non parteciperà alle elezioni. 
“Non posso entrare nel merito di questa questione, che mi pare resti oscura per gli stessi militanti, figuriamoci per un osservatore esterno. Posso solo dire che quando la politica perde una sua espressione, e nel caso dei 5 Stelle parliamo di un’espressione importante, è un peccato per tutti: per i cittadini che perdono un punto di riferimento, per i candidati che hanno fatto il loro lavoro con sacrificio e impegno. Personalmente, non ho nulla contro i 5 Stelle, anzi. Devo riconoscere a loro il fatto di aver messo in campo, pur dall’esterno, un’opposizione spesso molto più attenta e costruttiva rispetto a certi consiglieri comunali, forse troppo illivoriti e meno concentrati su delibere e ordinanze”.

Cosa pensa dei suoi avversari in questa tornata elettorale? 

“Conosco bene Canepa e Giardini. Due persone che stimo e che considero preparate. Hanno portato avanti le loro battaglie in minoranza. E’ stato un confronto spesso aspro, ma sempre rispettoso delle persone. Lino Cama è un illustre professionista nel suo settore. Lo conosco poco, ma devo dire che è una persona perbene, con la quale sarà un piacere confrontarsi, pur rimanendo su due schieramenti differenti. Quanto a Di Capua, avrei voluto vederlo all’opera in minoranza in Consiglio Comunale, ma come tutti sanno ha rinunciato a entrare. Ora, ha riscoperto interesse verso la sua città, insieme a un suo ex collega assessore. Però hanno impostato una campagna elettorale fatta di insulti, ricorsi, veleni, nella quale proprio non mi riconosco”.

Cosa farà in caso di vittoria?  

“Voglio festeggiare con la mia famiglia. La mia compagna, mio figlio, il mio bellissimo nipote. La politica è un sacrificio. Fare il sindaco è un sacrificio doppio. Il tempo sottratto agli affetti è molto, e spero di compensarlo con la qualità. A queste persone devo tutto. Quindi, se sarò rieletto, festeggerò con i primi artefici della mia rielezione, ovvero chi mi ha permesso di continuare e mi ha incoraggiato a farlo. Poi, dal giorno dopo, di nuovo in ufficio a lavorare. Di nuovo ‘presente’”.